mercoledì 16 maggio 2007

Dialoghi

Caro Manilo,

si è vero ci sentivamo al telefono anche più volte al giorno. I nostri dialoghi erano un modo per comunicare non di dialogare.

Io e te non riuscivamo a dialogare perché troppo diverso era il nostro approccio alle cose. E poi eravamo distratti dai nostri interessi comuni: internet, i blog, i computer i cellulari...

Adesso so quale sarebbe stato l'unica chiave che avrebbe effettivamente aperto le porte del dialogo con te: la scrittura!

E non l'ho capito prima, proprio no. O forse ero troppo impegnato nelle mie cose. E non capivo, non pensavo, che un domani non ci sarebbe stata più possibilità.

Solo adesso ti scrivo...mentre gli occhi si appannano e le dita tremanti battono sui tasti. Mi manchi e non so scrivere altro.

Un abbraccio, tuo fratello.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Pietro, la fotografia e la scrittura erano divenuti per Manilo i sensi tramite i quali approcciarsi alla realtà, o meglio, confidarsi con essa. Era un carattere particolare il suo ma io lo adoro perchè sapeva, come un abile arpista, pizzicare istanti che spesso sfuggono alle persone con non sanno sognare e da quell'attimo impresso nella pellicola dei suoi ricordi iniziava a dipingere il suo scatto fatto di parole, ed ogni immagine era una pennellata essenziale come le sue "propensioni"...
Mancherà a tutti, Piero, proprio perchè, come ti ho già detto, Manilo è una persona unica... magica... irripetibile...