giovedì 10 maggio 2007

S. Urbano

Caro Manilo,

non mi pare che noi in vita ci siamo mai scritti delle lettere. Sicuramente in epoca recente delle email, tante telefonate, messaggini ma lettere mai.

Nostra madre dice che le persone vanno pensate da vive. Ed ha ragione con una piccola postilla che non vanno dimenticate da morte specialmente se questa è arrivata alla tua età di 37 anni, quasi 38 il 20 di questo mese.

Le tue spoglie riposano nel cimitero di S. Urbano presso Montecchio Maggiore, che sembra quasi un camposanto privato piccolo com'è e circondato dalle belle colline del vicentino.

E' un bel posto dove riposare, dice nostra madre, ma non per sempre aggiunge fra le lacrime.

Ho preso due sassolini della ghiaia che pavimenta lo spazio tra una schiera di loculi e l'altra e li ho riposti sulla mia scrivania. Toccandoli ho l'impressione di essere lì da te a farti un po' di compagnia.

Adesso sono in pausa pranzo il momento in cui ci sentivamo spesso per le nostre solite chiaccherate quotidiane o quasi.

Invece ora mi trovo a scriverti un po' come si fa con babbo natale.

Caro Manilo, adesso ti lascio, che ho da proseguire, ti scriverò presto che ho tante cosa da raccontarti e altrettante da capire.

Se puoi aiutami.

Un abbracio, tuo fratello Pietro.

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